Archeologia d’emergenza: di fronte all’imprevisto – il ritrovamento di un muro antico, un’antica anfora, qualsivoglia manufatto etc.- mi potete contattare per aiutarvi a risolvere quello che vi sembra un problema.
Per legge – D.Lgs. n.42 del 22 gennaio 2004 – tutti i beni presenti nel sottosuolo sono di proprietà dello Stato e sono soggetti alla tutela da parte delle Soprintendenze.
In una situazione del genere metto a disposizione la mia professionalità per garantire la massima rapidità nel caso in cui si dovesse affrontare uno scavo archeologico.
Strumentazione sofisticata
A tal fine mi avvalgo di strumentazione sofisticata (stazione totale – GPS – drone) per raccogliere nel minor tempo possibile tutti i dati e velocizzare e gestire in maniera corretta la documentazione che va sempre trasmessa e depositata presso le singole Soprintendenze di competenza.
All’occorrenza ai tradizionali metodi di scavo manuale sono affiancati metodi di scavo meccanico che permettono un più rapido avanzamento dei lavori senza comunque venir meno all’opera di tutela del bene culturale.
Sempre per tale motivo l’impiego in cantiere di metodi tecnologici avanzati garantisce di ottimizzare la resa e di ridurre i tempi della documentazione grafica e fotografica richiestaci. In particolare la restituzione fotografica viene effettuata tramite l’uso di aste telescopiche o, su aree particolarmente estese, di un drone.
Questo permette nella fase di post scavo di realizzare ortofoto delle aree indagate, vale a dire una restituzione del rilievo topografico perfettamente in scala e georiferita, che rispecchia lo stato effettivo delle evidenze archeologiche messe in luce.
La fase del rilievo è particolarmente importante durante un’indagine archeologica; l’uso della più moderna tecnologia consente di svolgere un lavoro accurato senza i tempi del tradizionale rilievo a matita.